I torinesi Beia Come Aba sono una delle band meno conosciute del panorama progressivo italiano e di cui non si avevano praticamente notizie, se non i nomi dei componenti (Sergio De Francesco, Antonio Lombardi, Giuseppe Massaglia e Antonio D’Ambrosio), sino al “chiarimento” di Dino Bandini.
Di loro si sapeva solo della pubblicazione dell’album Beia Come Aba, avvenuto nel 1979 e con due diverse copertine. Un disco strumentale, dalle sonorità jazz con frammenti di improvvisazione, piuttosto lineare e senza eccessivi fronzoli, accomunabile ai lavori dei Baricentro o degli Agorà, solo per citarne alcuni.
Ora, grazie alla testimonianza di Dino Bandini, veniamo a conoscenza della presenza di altri membri nella formazione originale: oltre allo stesso Bandini al sax, troviamo Sergio Cardarelli alle tastiere e Raffaele Fontana alla batteria. Inoltre, il disco venne pubblicato subito dopo la scissione avvenuta quando la prima formazione ebbe una collaborazione con Venegoni degli Arti e Mestieri che non andò a buon fine.
Il significato del nome della band, “guarda come parla”, venne dato per una questione di “credibilità” ma la storia che si cela alle sue spalle è decisamente più “alta” (leggi il commento di Antonio Lombardi in fondo alla pagina).
Formazione:
Sergio De Francesco: tastiere
Antonio Lombardi: chitarra
Giuseppe Massaglia: basso
Antonio D’Ambrosio: batteria, percussioni
Dino Bandini: sax
Sergio Cardarelli: tastiere
Raffaele Fontana: batteria
Discografia:
1979 – Beia come Aba (Mu UM197)
Ciao Donato,
mi fa piacere sapere che i “Beia” sono ancora vivi sul web.
Io sono Antonio Lombardi, uno dei fondatori dei Beia.
Non mi occupo piu’ di musica da oltre 20 anni ma ci tenevo a fare una precisazione sull’origine del nome.
L’interpretazione di “guarda come parla” e’ stata data dopo per un fatto di diciamo “credibilita’.”
La realta’ e’ la seguente (mi scuso se mi dilungo un po’)
Una sera assistemmo dall’esterno ad una seduta spiritica fatta con la tavoletta Ouija, condotta alcuni mostri amici.
Io feci una domanda chiedendo alla seduta: Voi essendo spiriti e privi di corpo, come fare a riconoscervi nell’aldila’?
La risposta della tavoletta fu: Beiacomeaba.
E da quella risposta nacque il nome del gruppo.
Ti ringrazio per le tue citazioni
Ciao Antonio!
Grazie infinite per la tua straordinaria testimonianza e per questa incredibile “chicca” che mi hai regalato!
Ho avuto la fortuna di essere presente in una cantina di via Leinì negli anni 74/75 a sentire suonare i ragazzi, poi li ho sentiti e visti anche più tardi. E ringrazio il mio compagno di banco Lele Fontana . Porca Eva come abbaia.!!!
Ciao!
Grazie infinite per la tua testimonianza!