Redemption (2018)
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Tre amici, tre strumenti e tanta passione. Questa la semplice ricetta degli Echo Atom, trio post rock romano nato nel 2016 e pronto al tuffo nel mondo discografico già nel 2018.
Un discorso sonoro introspettivo, onirico, privo di sbavature o forzature, una narrazione che non si affida alle parole quella dell’EP Redemption. Le idee di Walter Santu (chitarra), Giuseppe Voltarella (basso) e Alessandro Fazio (batteria) sono pervase da un’anima decisamente “non italica” e, inserito il disco nel lettore e cliccato Play, ci accompagnano in una sorta di viaggio musicale ai quattro angoli del globo, muovendosi tra Explosions in the Sky e Oh Hiroshima, Paint the Sky Red e Mogwai.
Una morbida trama di basso e una chitarra diluita: prende così il via Awakening. Non c’è bisogno di una voce, sono le corde di Santu a farne le veci con la loro ricca espressività. Mutevole e mai eccessivo, lo strumento di Santu descrive gli stati d’animo del brano, con basso e batteria ben calati nella parte.
Un arpeggio rapido e carezzevole, alla Explosions in the Sky, ci accoglie in Path. La coppia Voltarella/Fazio entra in scena improvvisamente per poi impadronirsene grazie ad un passo spedito e irregolare. Santu risponde senza esagerare più di tanto con delle pennellate distorte. In coda un tocco ruvido collettivo.
Redemption. Ipnotico Santu con suoi giochi reiterati che, grazie anche al buon supporto delle ritmiche (ottimi i loro ricami) delineano scorci sonori che, a tratti, richiamano Umberto Maria Giardini. Uno stato d’inquietudine s’impadronisce degli ultimi minuti e i tocchi dei tre si fanno irrequieti.
Sfaccettata Dreamcatcher con i suoi numerosi cambi d’abito. É un viaggio simbiotico tra la coppia ritmica e la chitarra: al mutamento d’umore dell’uno corrisponde quello dell’altro. Un percorso in cui l’anima post rock la fa da padrona (vedi Paint the Sky Red o God is an Astronaut, non mancano, però, labili richiami a Verdena e, nuovamente, a Giardini).
Eccezion fatta per i primi secondi, il commiato di Peaks parte compatto e con una vena melodica. Poi il percorso si scompone lasciando emergere il marchio di fabbrica post degli Echo Atom: andature descrittive guidate ottimamente dalle sempre ben dosate soluzioni di Santu e rette egregiamente dagli apporti ritmici di Voltarella e Fazio.
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