I Pierrot Lunaire sono una band romana nata agli inizi degli anni ’70, per volontà di Gaio Chiocchio e Arturo Stalteri, ex studenti del Conservatorio appassionati di musica contemporanea e d’avanguardia, a cui si aggiunge non molto tempo dopo Vincenzo Caporaletti, anche lui proveniente da studi di Conservatorio.
Nei primi tempi si fanno chiamare Printemps, ma ben presto diventano Pierrot Lunaire, prendendo in prestito il nome dall’opera 21 di Arnold Schönberg del 1912.
Nel 1973 la band entra nel giro dell’etichetta It e riesce registrare e pubblicare il suo primo album (Pierrot Lunaire) l’anno successivo. Il risultato è un lavoro basato sull’ottimo uso delle chitarre e delle tastiere, con elementi classici e sinfonici che creano atmosfere dolci e sognanti.
A detta degli artisti il lavoro in studio non fu dei più piacevoli e nessuno di loro fu molto entusiasta del risultato finale. Inoltre la promozione del disco da parte dell’etichetta fu quasi nulla. L’album è, comunque considerato da molti critici, tra cui Paolo Barotto, uno dei migliori album della nuova ondata.
Nel 1976 Caporaletti lascia la band e il suo posto viene preso dalla soprano inglese Jacqueline Darby. Con la nuova formazione entrano in studio e registrano l’album Gudrun. Il prodotto è qualcosa che si discosta dall’album precedente, qui vediamo all’opera una forte volontà sperimentale, d’avanguardia, saggiamente mescolata con richiami classici e toni melodici. L’album doveva essere pubblicato nel 1976 sull’etichetta Vista, ma venne annullato e pubblicato un anno dopo con la It.
Poco dopo l’uscita del secondo disco la band si sciolse.
Stalteri, finito il percorso con i suoi colleghi, ne iniziò uno solista che lo vede tutt’oggi ancora in attività.
Gaio Chiocchio diventò direttore musicale dell’etichetta It, formando anche un gruppo elettro-pop, gli Effetto Notte negli anni ’80.
Vincenzo Caporaletti, nel 1976, compose un’opera rock intitolata “Gli specchi”, poi si trasferì negli Stati Uniti, nei primi anni ’80, per lavorare come musicista ed arrangiatore. Tornato in Italia ha suonato, tra gli altri, con Terra Di Benedetto (ex Albergo Intergalattico Spaziale) e due dei componenti degli Area: Ares Tavolazzi e Giulio Capiozzo.
Negli anni ’90 Chiocchio e Caporaletti hanno formato una nuova versione in studio dei Pierrot Lunaire, ma i brani registrati non sono mai stati pubblicati a causa dell’improvvisa morte di Chiocchio nel 1996.
Nel 2011, la MP Records ha realizzato un cd, intitolato “Tre”, contenente alcuni brani registrati nel 1978 per un terzo album mai uscito, oltre ad alcune registrazioni alternative di brani già editi e una serie di rifacimenti di brani dei Pierrot Lunaire suonate da altri artisti.
Formazione primo album:
Arturo Stalteri: piano, organo, spinetta, synth, celesta, percussioni, voce
Vincenzo Caporaletti: chitarre, basso, batteria, flauto
Gaio Chiocchio: (chitarra, organo, sitar, mandolino, piatti, timpani, voce
Guest: Laura Buffa: voce femminile in Arlecchinata
Formazione secondo album:
Arturo Stalteri: piano, organo, spinetta, clavicembalo, synth, chitarra acustica, violino, tamburelli, flauto
Gaio Chiocchio: chitarra elettrica e acustica, mandolino, clavicembalo, synth, sitar, cetra tirolese
Jacqueline Darby: voce
Guest: Massimo Buzzi: batteria in Giovane madre, Morella e Mein Armer Italiener
Discografia:
Album:
1974 – Pierrot Lunaire (It ZSLT 70025)
1977 – Gudrun (It ZPLT 34000)
1997 – Gudrun (ristampa del secondo album con l’aggiunta di due brani in versione alternativa – MP Records MPRCD 008)
2011 – Tre (compilation di registrazioni inedite, alcune registrazioni alternative di brani già editi e brani dei Pierrot Lunaire suonate da altri artisti – MP Records MPRCD 063)
Singoli:
1974 – Arlecchinata / Il re di Raipure (It ZT 7058)
1977 – Plaisir d’amour / Giovane madre (Vista/RCA TPBO 1208)
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