I Planetarium sono una delle band più misteriose del panorama prog italiano, mistero conservato per quasi quarant’anni. Sino al 2010, infatti, non si conoscevano i nomi della formazione. L’unica indicazione ricavabile dal disco riguardava un certo A. Ferrari menzionato come compositore dei brani.
Nel 2010 furono poi rivelati i nomi dei cinque componenti della band: Mirko Mazza (chitarra), Alfredo Ferrari (tastiere) e Franco Sorrenti (chitarra solista) provenienti dalla band degli Scooters, e Giampaolo Pesce (batteria) e Piero Repetto (basso) due ex “Miguel” di Ovada.
L’amico Alberto però ci porta la testimonianza di Piero Repetto che va a precisare ancor più la “genesi” del gruppo. Innanzitutto la band era formata dallo stesso Repetto (basso, chitarra solista e ritmica), Fred (Alfredo) Ferrari (autore reale di tutti i testi e non semplice prestanome) alle tastiere e Giampaolo Pesce alle percussioni.
Il primo nucleo del progetto si forma ad Ovada e si chiama Wada per assonanza fonetica con il nome della città di origine e per un gusto filo-anglosassone. Inizialmente propongono sonorità decisamente “dure” per il periodo, per poi “ammorbidirsi” e cambiare nome in Planetarium. La scelta dei nomi delle canzoni in Inglese e delle scarse note biografiche era dovuta ad una richiesta specifica della casa discografica che voleva fare apparire come il disco fosse di importazione inglese. Infatti, agli albori del prog italiano, ma anche nella precedente fase beat, era uso delle etichette lanciare nuovi gruppi con nomi anglofoni e spesso si tentava anche la carta del tener nascosto i nomi dei componenti facendo circolare la voce sulle loro identità in qualità di grandi musicisti già affermati. Il problema è però che questa soluzione non ha portato vantaggi alla band, tutt’altro.
Nel 1971 fu pubblicato il loro unico album Infinity, concept album dalle sonorità soft prog. Le atmosfere del disco creano vari stati d’animo nell’ascoltatore guidato nel percorso della vita dell’uomo, una sorta di viaggio “emotivo-evolutivo” (amore-guerra/nascita-distruzione-rinascita). Il mistero che ammantava la band, come detto prima, non giovò alla formazione. Infatti, il disco non fu mai pubblicizzato e quindi restò in sostanza invenduto (oggi è molto ricercato dai collezionisti).
Era previsto anche un secondo disco con alcuni brani in inglese, A tale fine era stato ingaggiato Kim dei Cadillacs per istruire il gruppo a cantare le canzoni con un accento dell’area di Liverpool. Dopo alcune ore in sala prove tutto si è fermato ed il secondo disco dei Planetarium non è mai venuto alla luce.
Formazione svelata nel 2010:
Mirko Mazza: chitarra
Alfredo Ferrari: tastiere
Franco Sorrenti: chitarra solista
Giampaolo Pesce: batteria
Piero Repetto: basso
Formazione testimoniata dall’amico Alberto:
Piero Repetto: basso, chitarra solista e ritmica
Fred (Alfredo) Ferrari: tastiere
Giampaolo Pesce: percussioni
Discografia:
Album:
1971 – Infinity (Victory VY 10051)
Singoli:
1971 – Love / Life (Vy 052)
1971 – Man (part two) / The moon (VY 053)
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