Rubber Sun (2017)
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Dopo due singoli pubblicati a nome Grus Paridae, Petteri Kurki (chitarra, basso, sintetizzatori, batteria e percussioni digitali, voce) e Rami Turtiainen (chitarra, sintetizzatori, batteria e percussioni digitali, voce), debuttano con il loro side-project PRP.
Il progetto parallelo nasce come necessità di creare un nuovo e adeguato “contenitore” in cui racchiudere i brani realizzati dai Grus Paridae che si discostano, però, dalle atmosfere dello stesso progetto “madre”. Ed è così che, sul finire del 2017, il duo finlandese ha pubblicato Rubber Sun, lavoro dedicato a tutte le persone che stanno lottando con problemi di salute mentale e a coloro che soffrono di malattie incurabili.
Come già successo in occasione dei lavori dei Grus Paridae, anche in questo caso Turtiainen dona il suo tocco ermetico alla parte grafica.
L’EP si apre con Rubber Hands. Posizionato il “rullo compressore” nelle retrovie, i PRP si lanciano in corpose andature in cui, soprattutto nel canto e nell’assenza di “luce”, s’incontrano Joy Division e The Cure. Grande spazio è affidato agli assoli chitarristici condivisi dal duo e alle tastiere glaciali.
Con SunSon i PRP alzano l’asticella. I primi minuti sono un crescendo tensivo dalle tinte kraute (e velature floydiane). Poi la chitarra acustica fa deviare per breve tempo la traiettoria del brano, rimesso in carreggiata ben presto dalle alienanti soluzioni messe in campo da distorsioni e tastiere (che richiamo in parte l’intro). Infine, l’episodio deflagra. Lungo il tragitto, da segnalare, la presenza di sensazioni beatlesiane.
Un primo assaggio di un potenziale che c’è e che è stato già messo in mostra, in parte, con l’altra “faccia della medaglia” del progetto.
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