“III” è il nuovo disco dei Corpo ed esce a quattro anni di distanza dall’album che raccoglie i primi due lavori inediti che il gruppo registrò nel lontano 1979. Le critiche entusiastiche ricevute dalla precedente opera hanno alimentato l’attesa per la nuova fatica discografica dei fratelli Francesco e Biagio Calignano. Prodotto e masterizzato da Paolo Bergese (Airportman), “III” è un coacervo di stili e rimandi alle opere giovanili del gruppo, specialmente in virtù di lunghi e complessi brani strumentali. Non mancano, tuttavia, notevoli elementi di discontinuità rispetto ai lavori degli anni ‘70. Le principali novità stilistiche introdotte dai Corpo vanno dall’impostazione sinfonica delle composizioni ad un moderno uso dell’elettronica, passando attraverso elementi di stampo jazzistico. Un album certamente pieno di influenze colte, ma estremamente personale. Se, parafrasando Andrea Pomini (Rumore), nessuno suonava come i Corpo negli anni ’70, allo stesso modo nessuno suona come i fratelli Calignano nella seconda decade del ventunesimo secolo. L’album è stato stampato da Lizard Records e distribuito in Italia e all’estero.
“Fondamentalmente un album di grandissimo prog, di quello colto, che pesca con originalità dalle lande di Canterbury dei primi Soft Machine e in qualche angolo RIO dei Muffins o degli Univers Zero, persino qualche disgressione electro-kraut-rock, o rimanendo in Italia può far pensare ai Picchio Dal Pozzo ed echi di Battiato. Uno straordinario caleidoscopio dove c’è di tutto (non a caso i fratelli Calignano citano nel proprio background anche fonti classiche come Mahler e Stravinskij, nonché Frank Zappa e Karlheinz Stockhausen) e tutto pare collocato sapientemente al posto giusto, ma soprattutto tutto suona personalissimo, sempre sorprendente e con grande freschezza” (Pierpaolo Lamanna – Moving Records) (comunicato stampa).
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