Il castello delle uova

Il castello delle uova si forma nel 2000, a Marsala (TP), dalle ceneri dei BraindeaD, storica band della scena prog siciliana degli anni ’90.

La prima line-up del gruppo è composta dagli ex BraindeaD Abele Gallo, Pietro Li Causi e Salvatore Sinatra, rispettivamente alla batteria, alle chitarre e alle tastiere, cui si aggiungono presto Benedetto ‘Benni’ Marano (voce), Francesco Stampa (basso) e, per le esibizioni dal vivo, Aldo Bertolino (tromba).

Le scelte degli esordi sono segnate da un forte radicalismo di fondo: il castello delle uova non avrebbe calcato i grandi palchi, non avrebbe partecipato a raduni e festival, non avrebbe suonato nei club e nei pub. In polemica con certe forme di estetica rock, definite allora ‘pornografiche’ da parte di alcuni suoi membri, il gruppo si sarebbe esibito soltanto nei teatri o en plen air rigorosamente al tramonto o all’alba. Altra scelta radicale: anziché essere cantati i testi del gruppo sono tutti recitati.

A ridosso di alcuni secret live nei pressi di casolari della campagna siciliana, organizzati in presenza di un pubblico ristretto e selezionato, il gruppo incide, nel 2001, il suo primo album, Appunti sonori per una cosmogonia caotica, un’opera tentacolare e magmatica al confine fra musica, teatro e poesia, che fonde forme estreme di free-jazz con il rock, e si ispira vagamente, nel testo, alle storie naturali e alla letteratura didascalica greco-romane, alla tradizione orfica e alla “Piccola Cosmogonia Portatile” di Raymond Queneau.

L’album viene pubblicato nel 2005 e distribuito nel 2007 attraverso canali indipendenti, ottenendo subito i riscontri positivi della critica (uno dei redattori della rivista Ondarock lo inserirà nell’elenco dei migliori dischi di quell’anno).

Subito dopo la pubblicazione dell’album, il castello delle uova compie un’ulteriore scelta radicale, quella della “asparizione”, che consiste nell’apparire sparendo dalle scene fisiche, senza organizzare alcuna tournée a sostegno dell’uscita discografica: il CD viene infatti promosso soltanto sui principali canali digitali del tempo (Myspace, Reverbnation, Last.fm, Lulu, etc.) mantenendo un rigoroso riserbo sulle immagini dei membri del gruppo (di cui si fanno circolare soltanto foto ritoccate in cui le sembianze umane si ibridano con quelle di uccelli che spiccano il volo).

Nonostante il successo dell’album, e una sua discreta diffusione presso il pubblico degli anficionados del genere, gli anni successivi agli “Appunti sonori” sono molto duri, anche per via di una serie di movimenti centripeti che allontanano molti dei membri della band dalla città di origine, Marsala, in quella che sarà una vera e propria diaspora.

L’anno di svolta è il 2015, quando, pur vivendo ognuno in una città diversa della Sicilia, i fondatori del progetto, Abele Gallo, Pietro Li Causi e Salvatore Sinatra, riprendono i contatti con Benni Marano, che nel frattempo si è trasferito a Brescia, e associano al gruppo la bassista, violoncellista e scenografa Ambra Rinaldo, marsalese di origine attiva con diversi progetti artistici fra Milano e Berlino, avviando così – pur alle prese con diverse difficoltà logistiche – la Fase 2 del castello delle uova.

Come nel 2001, il castello decide nuovamente di fare precedere l’uscita imminente del nuovo album con alcune apparizioni dal vivo. Questa volta, però, cedendo in parte alla tentazione dell’estetica rock. Da segnalare, in questo senso, la partecipazione a “Rockarossa 2018”, festival locale di musica indipendente cui partecipano, come headliners, O’ Zulù (99 Posse), Roy Paci e gli OrK di Lorenzo Esposito Fornasari (Berserk!, Obake), Carmelo Pipitone (Marta sui Tubi), Pat Mastelotto (Mr. Mister e King Crimson) e Colin Edwin (Porcupine Tree). In quell’occasione il castello delle uova, affiancato da Ninni Arini e Nicola Ratto (entrambi ex BraindeaD), presenta un brano inedito del nuovo album (“Eserciti industriali di riserva”) e una cover di uno dei cavalli da battaglia dei BraindeaD (la suite “Il deserto”). Nel rispetto delle scelte degli esordi, il live set si svolge al tramonto.

Il secondo album, L’enigma del capitale, viene pubblicato sulle piattaforme digitali nel maggio del 2020 e, in edizione limitata e rimasterizzata, in CD, nel marzo del 2021 per la Seahorse Recordings, etichetta discografica indipendente fondata da Paolo Messere (ex Ulan Bator e Silken Barb e ‘mastermind’ dei Blessed Child Opera).

Se gli “Appunti sonori” erano caratterizzati da una forma di ironia sorniona e meta-letteraria, da overdrive leggeri e poco intrusivi e da un andamento jazzato, con “L’enigma del capitale” si segna un ritorno verso forme estreme e psichedeliche di rock duro, recuperando accenti che erano già stati dei primi BraindeaD: riff sabbathiani e assoli dirompenti si alternano a cupi droni di chitarra e a un uso ossessivo e straniato delle linee di basso e del piano elettrico, mentre la batteria abbandona lo swing delle origini per diventare pesante e massiva.  La vena cosmicomica cede il passo a una narrazione apocalittica che si concentra su tre eventi traumatici: il bombardamento alleato di Marsala dell’11 maggio del 1943, in cui morirono, in una sola notte, circa mille persone; lo scoppio della crisi del 2008 e i suoi effetti sulle nostre vite; l’uccisione del sindacalista siciliano Vito Pipitone, raccontata dalla viva voce di Gaspare Li Causi, suo compagno di lotte.

Attualmente, il castello delle uova è impegnato nella Fase 3, che consiste, oltre che nei tentativi di sopravvivere all’era pandemica appena inauguratasi, nella gestione logistica delle distanze geografiche dei membri della band e nella promozione con ogni mezzo possibile del secondo album e del messaggio politico ad esso sotteso (sulla pagina Facebook del gruppo non si trovano soltanto aggiornamenti sullo stato dell’arte del progetto, ma anche vari spunti di riflessione sulla condizione liberale e sulla crisi post-moderna del lavoro).

(bio ufficiale redatta dalla band)

Info: sito | Facebook

 

Formazione:

Abele Gallo: batteria

Pietro Li Causi: chitarre

Benny Marano:

Ambra Rinaldo: basso

Salvatore Sinatra: tastiere

Membri aggregati:

Ninni Arini: voce

Nicolò Ratto: chitarra ritmica dal vivo

 

Discografia:

2005/07 – Appunti sonori per una cosmogonia caotica (Autoproduzione)

2020 – L’enigma del capitale (Autoproduzione)

Il castello delle uova (2005/07) Appunti sonori per una cosmogonia caotica

Il castello delle uova (2020) L’enigma del capitale

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