Sono Dentro Di Me: musiche per un film mai girato
Sono Dentro Di Me è l’opera di debutto di ZoneM, progetto del tastierista genovese Beppi Menozzi a cui partecipano numerosi artisti di spicco della scena rock e underground, provenienti da gruppi come Sadist, Il Segno del Comando, Jus Primae Noctis, Will’o’Wisp, Toolbox Terror, Gipsy Trojka. Un caleidoscopio che dà vita a una commistione di generi musicali, dal brutal death metal al jazz gitano.
La natura del progetto è visionaria e cinematografica. Ascoltando la musica è possibile chiudere gli occhi e immaginare un personale film horror. E’ un’opera ansiogena, ma non necessariamente gotica, con riferimenti all’attuale pandemia Covid.
Sono dentro di me è musica, ma anche una ricerca di elementi sonori capaci di generare ansia e paura nell’ascoltatore, sollecitando la memoria più antica e istintiva, tramite dettagli inudibili razionalmente. La musica contiene, a volte un po’ nascosti, rumori ancestrali, tuoni, sibili e dissonanze. In un brano il ritmo è lentamente e gradualmente in accelerazione, per indurre il battito cardiaco a sincronizzarvisi. Un’opera sperimentale, con vecchie tracce americane usate nella guerra del Vietnam e registrazioni provenienti da Saturno, rumori metallici, voci distorte, sinistri ticchettii, improvvisi e violenti scoppi sonori.
I brani hanno lunghezza e tipologia eterogenea: pillole rumoristiche di pochi secondi si alternano a brani cantati o strumentali, tra cui spicca Bestia, diviso in 5 parti non contigue, che esplora la psiche di un maniaco omicida.
Un progetto di questo tipo non poteva prescindere dagli scritti di H.P. Lovecraft, presente in due brani hard rock: Cthulhu (ispirato a “il richiamo di Cthulhu”) e Arkham (ispirato a “il colore dallo spazio”). Le atmosfere lovecraftiane sono presenti anche nel resto dell’album, dove diventano cinematografiche, abbandonando la forma di canzone e diventando la colonna sonora di un film thriller mai girato.
Beppi Menozzi si avvale per il progetto di ben tre differenti cantanti, Marco Fehmer, Riccardo Morello e Silvia Palazzini, e di numerosi musicisti che arricchiscono l’opera.
Sono Dentro Di Me è decisamente inquietante, unico nel suo genere, con riferimenti rock progressive, atmosfere alla Goblin, richiami a colonne sonore alla Carpenter, riferimenti a Emerson Lake and Palmer e Peter Gabriel. L’ottima qualità timbrica prodotta negli studi di Nadir di Genova riesce a rendere appieno le atmosfere ansiogene che trasporta.
Il disco è prodotto da NadirMusic e distribuito da BlackWidow Records (comunicato stampa).
Acquisto: https://blackwidow.it/
Contatti: https://www.facebook.com/ZoneM.SonoDentroDiMe – beppi@beppi.it – 342 011 8848
Partecipanti: Pietro Balbi (Chitarra), Diego Banchero (Basso, Testi), Alessandro Bezante (Basso), Davide Bruzzi (Chitarra), Fernando Cherchi (Batteria), Marco Fehmer (Voce, Chitarra, Composizione, Testi), Graziella Gemignani (Quadri), Mauro Isetti (Basso), Roberto Lucanato (Chitarra), Renzo Luise (Chitarra), Tommaso Maestri (Chitarra), Beppi Menozzi (Voce, Tastiera, Sound Fx, Arrangiamento, Composizione, Testi, Produzione), Pietro Menozzi (Chitarra), Rita Menozzi (Voce), Riccardo Morello (Voce), Silvia Palazzini (Voce), Paolo Puppo (Grafica, Chitarra), Mario Riggio (Batteria), Tommy Talamanca (Mix e Master).
ZoneM – Sono Dentro Di Me (2022)
I brani
Nessuna Uscita: un “benvenuti” recitato introduce l’album, aprendo un breve brano dall’atmosfera disperata, sottolineata da un distopico assolo di Menozzi.
Arkham: un brano dai forti connotati rock e ritmici, che descrive le atmosfere inquietanti del racconto lovecraftiano “i colori dallo spazio”. Il brano sfuma, dopo il caotico ed energetico assolo di Bruzzi, sugli arcani e misteriosi suoni della sonda Cassini tra gli anelli di Saturno.
Cospirazione: un flusso ininterrotto di grotteschi interventi orchestrali descrive l’andamento di una cospirazione. Un brano fortemente cinematografico e colmo di dissonanze.
Eurimaco il Mentitore (Bestia pt 1): una delle tre pillole derivate da una mostra pittorica a cui Menozzi aveva partecipato “decorando” musicalmente le opere.
Cthulhu: Il secondo brano lovecraftiano, su testo di Banchero, esplora “il richiamo di Cthulhu” con la forma di un rock oscuro, gotico e ripetitivo, interpretato dalla potente voce di Silvia Palazzini.
Polifemo (Incubo pt 1): la seconda delle tre pillole pittoriche, pochi secondi di rumori indistinti e minacciosi. Un’entità che si paleserà a breve all’interno di un incubo.
Amigdala: brano strumentale, prende il nome dal nucleo più profondo del cervello, capace di elaborare istintivamente gli stimoli legati ad ansia e paura.
Incubo Pt 2: forse il pezzo più strano, descrive l’evoluzione di un incubo, con le sue irrazionalità capaci di portare in superficie le profonde paure che albergano in noi. L’atmosfera onirica e cupa è sostenuta da una base percussiva ossessiva, e viene raccontata da tre voci all’unisono, tra cui quella di una bambina.
Peshtigo: un drammatico brano in stile quasi funky, che il terribile incendio di Peshtigo del 1871, con le immagini sonore del panico scatenato dall’impetuosità delle fiamme.
Sono Qui (Bestia pt 2): un complesso brano prog introduce la personalità complicata e distorta di uno stalker, con una visione del possesso che arriverà fatalmente all’omicidio. La voce di Marco Fehmer è terrificante e vede la sua continuazione in Bestia pt 4.
Vulnerabile (Bestia pt 3): la visione della vittima. Brano alla Carpenter, quasi strumentale, descrive il crescendo ansiogeno della vittima dello stalker, impersonata da Silvia Palazzini. Caratteristica del brano è l’ossessivo battere di un cuore che accelera durante l’intero pezzo.
Bestia pt 4: la visione del maniaco. Lo stalker ha ormai la sua vittima, l’omicidio arriverà, ma è solo la fine del viaggio, la tortura è il vero obiettivo della mente malata, ma razionale, del maniaco.
Merrick: un grottesco quadro di dolore, disperazione, paura, in un buffo andamento un po’ circense. E’ Merrick, l’uomo magistralmente dipinto da Lynch in “l’Uomo Elefante”
Proci (Bestia pt 5): l’ultima pillola descrive un ambiente di violenza, caos e terrore.
Sono Dentro Di Me: il brano che dà il titolo al disco chiude virtualmente il viaggio iniziato con “nessuna uscita”: non siamo noi a essere rinchiusi in una gabbia, perché le paure sono in realtà dentro di noi. Il brano è brevissimo e lascia all’interpretazione se quelle quattro parole non siano in realtà la consapevolezza che il virus, con cui ormai conviviamo, sia un guerriero implacabile che ci attacca dall’interno.
Saigon: a sorpresa, dopo un po’ di silenzio, questo terrificante documento storico ci ricorda di quando gli USA, in guerra in Vietnam, tentarono l’arma psicologica, seminando il terrore nella popolazione vietnamita, con false voci dall’oltretomba dei parenti morti in battaglia.
Lascia un commento