MESMERISING
Soundscape (2023)
Autoproduzione
A tre anni da “The clutters storyteller”, Mesmerising torna con un 45 giri dal titolo Soundscape. Due i brani presenti, la traccia omonima e UVB – 76 4625 KHZ: due visioni contrapposte di fare musica.
E se da una parte (Soundscape), attraverso un’atmosfera elegante e poetica ma, allo stesso tempo, articolata e “scura”, Mesmerising prosegue ed amplia quanto fatto con “The clutters storyteller”, con il “lato B” fa completamente “perdere l’orientamento” all’ascoltatore.
Nei due brani, accanto al padrone di casa Davide Moscato (voce, piano, synth), troviamo anche Martin Grice (flauto e sax), Fabio Vaccaro (chitarra, basso, piano), Alex Laporta (chitarra), Alberto Bellani (batteria) e Andrea Amati (suo il testo di Soundscape, scritto a quattro mani con Davide).
A proposito del testo, va detto che i due autori si sono ispirati al libro “Alce Nero Parla”, il racconto di un vecchio stregone Sioux sul periodo più tragico della storia del suo popolo, ma anche su tutto ciò che perdiamo lungo il sentiero della nostra esistenza, che si tratti di qualcosa di insignificante o della cosa più importante fra tutte.
Suggestiva e poetica ci accoglie Soundscape, ottimamente guidata dal canto suadente di Davide. I suoni, caratterizzati da una soave dolcezza, lo avvolgono candidamente. E tutto questo lungo momento etereo sfocia in qualcosa di ancora più “impalpabile”, prima di aprirsi tra “tribalismi” e voci confondenti, un interessante momento che si muove tra world music e psichedelia. E poi lo stesso vocalist torna in scena lanciando il gran solo di sax di Martin Grice, seguito a ruota dal piano (e poi intersecato placidamente allo stesso). E quando pensi che il sentiero del brano sia definitivamente tracciato, Mesmerising ti spiazza catapultandoti in tenebre elettroniche. È la fine? No, tutt’altro. Gli ultimi momenti sono un mix di folk, country e suono mediterraneo. […] tornano dal buio / i guerrieri ma non dormono / tremano, temono.
Diametralmente opposta a Soundscape è UVB – 76 4625 KHZ. Un viaggio elettronico e sperimentale tout court realizzato con il Korg Volka Modular (suonato da Davide Moscato), un qualcosa che richiama le varie fisionomie artistiche “altre” di Alessandro Seravalle e i Dedalus di “Materiale per tre esecutori e nastro magnetico”, con un pizzico di Battiato. Una composizione che va letta obbligatoriamente insieme alla spiegazione che ne dà Davide stesso: Il titolo, e la parte centrale del pezzo, si rifanno ad una misteriosa radio sovietica che esiste dai tempi della guerra fredda, ma che, a parte sporadiche occasioni, non ha mai trasmesso nulla se non brevi e monotoni ronzii ripetuti 25 volte al minuto. Queste sporadiche occasioni sono state inserite nel brano. Un brano che semplicemente disorienta.
E il cammino di Mesmerising avanza senza ostacoli.
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